I banchi che si usarono fino agli anni '50 erano solitamente biposto, di legno con il sedile unito al tavolo di lavoro, si trovavano su un ripiano (anche le cattedre) e occorreva salire un gradino per sedersi. Il piano di lavoro era solitamente inclinato per permettere una giusta posizione della schiena quando si scriveva e si poteva alzare rivelando un vano dove si potevano conservare libri e quaderni.
I banchi avevano un foro dove mettere il calamaio affinché non si rovesciasse e un listello dove posare i pennini così da evitare che rotolassero sul piano inclinato (vedasi foto).
Ancora negli anni ’60 e ’70 nelle classi si trovavano banchi con un foro per mettere il calamaio e il listello per le penne, ma il banco diventa singolo e la sedia non è più unita al piano di lavoro; inoltre, non sono più di legno ma bensì di formica (plastica) ed il piano di lavoro non è più inclinato e sotto c’è un ripiano per i libri, a lato c’è un gancio per la cartella.
I banchi moderni sono singoli, in legno plastificato, più quadrati e più grandi di una volta, sono spariti listello e foro per il calamaio, il piano di lavoro non è inclinato, c’è ancora il ripiano per il materiale e il gancio per la cartella.