Un tempo Borgo Vittoria era ricoperto da prati e da boschi e, fin dal periodo romano, da coltivazioni di cereali e orti. Alla fine del periodo comunale in tutta la zona Oltredora, circa metà del territorio era tenuta a bosco e a prato. Soltanto dopo il 1500 si fanno numerose le presenze di benne, case di legno con il tetto di paglia, di cascine, di grange, grandi cascine con ampi poderi e di alcuni mulini e vengono costruiti via via nuove bealere per irrigare i campi.
Tra il 1600 ed il 1700 in questa zona intorno alla città, dove la rete dei canali permetteva una maggiore irrigazione, rendendo più favorevole l’allevamento del bestiame, si diffonde una rete di “cascine”, “cascine e ville”, “case e cascine”. Ancora oggi sul territorio cittadino, sono presenti diverse residue testimonianze dell’antico paesaggio agrario, meritevoli di recupero e di conservazione.
Tra queste la cascina Fossata, il più antico monumento del quartiere Borgo Vittoria (liberamente tratto da “L’orologio del tempo che fu”, prodotto dalla Scuola Elementare Edi Franchetti, 2001, al capitolo “Una terra tra due fiumi”, pag. 56).
In tutto il quartiere fin dalla seconda metà dell’Ottocento, sorsero nuove fabbriche e nuovi opifici, grandi e piccoli. Nei cortili delle case di ringhiera fiorirono piccole “boite”, botteghe artigiane, spesso con pochi operai, che lavoravano il legno ed il ferro.
La presenza organizzata e sindacalizzata degli operai porterà, dopo un secolo, ad una loro forte partecipazione alla lotta per la Liberazione (liberamente tratto da “L’orologio del tempo che fu”, prodotto dalla Scuola Elementare Edi Franchetti, 2001, al capitolo “Un quartiere di fabbriche e operai”, pag. 20).
I binari della ferrovia comparvero sul territorio del nostro quartiere nel 1856, con la costruzione da parte della Società Anonima della Ferrovia di Novara della linea Torino – Novara; era il primo lotto della ferrovia Torino – Milano.
Vennero realizzati anche i piazzali di scarico merci e i magazzini, acquistando i terreni dai poderi delle cascine Capitolato, Corsetto, Fossata, Ranetta, Basse di Stura.
(ricostruzione visibile nel museo del plesso "E.Franchetti")
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